È tra i marmi e i vetri istoriati delle finestre della Chiesa di San Francesco, a Lucca, che si svolge l’evento di presentazione di Proximity Care, destinato a dare atto degli scopi perseguiti – a breve e a lungo termine – dal progetto. Al centro della discussione, il concetto il prossimità, aspetto nodale dell’attività svolta nel corso degli ultimi mesi dai responsabili di progetto e dai ricercatori, docenti, infermieri e operatori intervenuti sul campo nelle aree interne.
Cosa significa prossimità? Significa, nell’ottica di Proximity Care, avvicinare la sanità e i suoi servizi agli abitanti delle aree interne. Una sfida, questa, “ambientale, sociale ed economica”. Per farlo, è necessario non solo investire nella progettualità, ma anche e soprattutto credere nella fattibilità della sua realizzazione e attivarsi affinché i risultati vengano raggiunti.
Alla presenza della rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna, Sabina Nuti, i presenti hanno potuto assistere all’illustrazione dei punti di forza dei 10 moduli in cui si articola Proximity Care, prendendosi carico del benessere:
- degli adolescenti;
- della fascia di popolazione compresa tra i 25 e i 70 anni, attraverso la realizzazione di screening oncologici;
- dei pazienti affetti da Diabete di Tipo 2;
- delle persone che necessitano un intervento tempestivo tramite ambulanza, laddove il medico non possa essere presente in loco;
- dei pazienti affetti da patologie croniche;
- della popolazione tutta attraverso la formazione degli operatori sanitari;
- dei caregivers mediante la progettazione di specifici esoscheletri;
- delle persone affette da disabilità;
- degli abitanti della Garfagnana, della Valle del Serchio e dell’Alta Versilia, dando loro voce;
- della Provincia di Lucca, favorendo un coordinamento tra i Sindaci per il monitoraggio delle problematiche del territorio.
Illuminante il momento di confronto svoltosi durante la tavola rotonda con Luca Gori, Gennaro Volpe, Matteo Biffoni, Paolo Petralia e Gianluca Mengozzi sulle dimensioni portanti del progetto Proximity Care e sulle prospettive di attuazione nel presente e nel futuro.
A seguito della presentazione e della tavola rotonda, si è svolto uno show room dedicato ai singoli moduli per consentire ai partecipanti di assistere ai progressi portati avanti da Proximity Care. Presso gli stand, tra le altre cose, fanno mostra di sé il caschetto REC-VISIO118 volto a migliorare la tempestività di intervento fornendo supporto medico remoto; gli esoscheletri sviluppati per la movimentazione di pazienti allettati; il dispositivo vocale pensato per la somministrazione del questionario ai cittadini; i prototipi messi a disposizione per la formazione del personale sanitario.